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La puntata di Mattino 4 andata in onda mercoledì 20 novembre 2024 si apre con un caso di cronaca tragico. Federica Panicucci e Roberto Poletti alzano il sipario del programma parlando di Margaret Spada, la giovane siciliana di 22 anni deceduta il 7 novembre scorso dopo essersi sottoposta a un intervento al naso in uno studio (ambulatorio) in zona Eur a Roma.

Inutile dire che l’episodio ha suscitato clamore, ma soprattutto ha suscitato enorme rabbia in tutta Italia. Si può morire per un intervento al naso? Possono dei “medici” operare all’interno di un luogo non idoneo e senza tutte le precauzioni del caso? Come se fosse un gioco, come se la vita delle persone valesse meno di un introito economico, o di recensioni positive sui social network. Insomma, l’argomento toccato a Mattino 4 ha occupato l’intera puntata e gli ospiti in studio e collegati da casa (o dall’ospedale, nel caso di due medici-chirurghi) hanno avuto modo di esprimere il loro pensiero in merito.

Tuttavia, come spesso accade quando si parla di medicina estetica e dunque di ritocchi più o meno invasivi, il rischio di cadere in polemiche sterili è molto alto, per non dire altissimo. E questa mattina, nello studio Mediaset, è avvenuto qualcosa di molto simile.

Si perde il focus della questione e si accendono i toni, scivolando male

L’argomento non è dei più semplici da trattare e riuscire a gestire tutto senza alzare polveroni non in linea con il focus può diventare complesso. Certamente la questione del denaro è impossibile non toccarla, date le cifre folli chieste alla paziente, ma il punto non è questo e non è mai stato solo questo: Margaret è morta e poteva essere salvata.

Che cosa è successo nello studio di Mattino 4 a proposito di ciò? Sulla scia del listino prezzi e sulla scia dei social utilizzati da medici come vetrina per sponsorizzate e altre follie, si parla di “passaparola” e di “eccellenze”. Patrizia Groppelli, conosciuta ai più per la sua verve spesso irriverente e particolarmente pungente, anche questa volta non ha risparmiato commenti e frecciatine. “Il chirurgo plastico va scelto mediante passaparola” è la prima dichiarazione che fa saltare i nervi nello studio, con un Cecchi Paone pronto a intervenire e a correggere il tiro della collega. “Patrizia non possiamo trasmettere messaggi sbagliati“, incalza Poletti, mettendo a tacere, almeno per un attimo, la prima polemica.

Eppure passano solo un paio di minuti e subito si accende una seconda osservazione, sfociata poi nella canonica “caciara” da talk. Patrizia Groppelli chiama all’attenzione la Dott.ssa Donati, definendola “eccellenza italiana” e sottolineando il fatto che “non tutti possono permettersi di andare da lei, perché è cara come il fuoco probabilmente“. Donati, dal canto suo, cerca immediatamente di fermare la polemica:

No, no, Groppelli, ti rispondo subito…e in pubblico. In diretta Groppelli non mi puoi dire questo […] Fammi rispondere Federica perché questo è un attacco personale. Io ho uno studio molto bello per un motivo, perché io ci sto 12 ore al giorno e vi dico anche un’altra cosa: io stamattina alle 4 e mezza ho fatto due interventi, mi sono fatta una doccia e sono arrivata; ho l’anestesista e un collega che segue i miei pazienti. Io ho un ambiente molto bello perché sono un esteta, ma mi faccio un c*lo così studiando, lavorando, io la sera non esco […]

È giusto trasformare tutto in polemica quando la polemica non serve?

La Dott.ssa Donati si è sentita toccata personalmente e queste sue parole di risposta, alla fine, hanno semplicemente chiarito i motivi dei suoi prezzi, sviando però dal focus della puntata. “Non posso fare il processo alla Dott.ssa Donati per le parcelle”, incalza Federica visibilmente agitata dal mood che la puntata sta prendendo. Ed è vero, perché il mood non prevedeva né la polemica sui prezzi dei medici presenti in studio e no, né la lettura del Curriculum di Donati. “Patrizia hai fatto uno scivolone dicendo quella roba sulla Dott.ssa Donati“, dice Poletti, cercando poi di rimettere tutto in ordine.

È giusto accendere le polemiche quando queste non servono? La risposta nasce spontanea, soprattutto in casi delicati come questo. La linea tra la serietà e la caciara si assottiglia sempre di più e questo al pubblico continua a non piacere.

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