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Raffaella Carrà a ruota libera. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera la cantante ha parlato di più temi: della lunga e solida amicizia con il compianto Diego Armando Maradona (la cui scomparsa l’ha destabilizzata e addolorata parecchio), dello stop delle riprese del programma ‘A raccontare comincia tu’ e timori relativi alla pandemia di Coronavirus.

A proposito del Pibe de Oro ha ricordato di quando fu ospite a casa sua, l’occasione in cui lui le chiese di fare Sanremo assieme. El Diez aveva quindi l’intenzione di divenire protagonista sul palco dell’Ariston assieme all’amica che però rifiutò la proposta. Tanti aneddoti di vita, tanti retroscena quelli che Raffaella ha consegnato al quotidiano di via Solferino

“Un grande dolore. Io che non amo fare i video per gli amici, avevo fatto un’eccezione e ho girato un breve filmato per i suoi sessant’anni. Gliel’hanno mandato e mi hanno detto che si è commosso nel vederlo”.

La Carrà ha ribadito che con Maradona c’era davvero una profonda amicizia:

“Eravamo davvero amici. Era un mascalzone, ma generosissimo, capace di slanci incredibili, nonostante la sua vita pericolosa, tra droga e alcol”.

Spazio poi al racconto di quando una sera del 2001 andò a casa di Raffaella, a Roma. Diego era con Minà. Fu allora che l’argentino le lanciò la proposta di fare Sanremo in tandem, visto che quell’anno la star italiana doveva presentare la kermesse.

“Diego mi disse: “Voglio fare Sanremo con te”. Gli ho risposto: “Diego, tu in questo momento sei stato fermato all’aeroporto perché hai problemi con l’Agenzia delle Entrate in Italia, e vuoi fare Sanremo? Io sarei felice, per me sarebbe un colpaccio, ma lo dico per il tuo bene: non guadagni una lira, ti prenderà tutto lo Stato e la stampa ti massacrerà”.

E Maradona come la prese? Sempre la Carrà ha narrato che lui replicò candidamente, come avrebbe fatto un bambino: “Davvero? Ma non è stata colpa mia!”. Raffaella ha poi puntualizzato che quella sua presa di posizione fu un gesto di protezione nei confronti dell’amico, affermando inoltre che per lei “sarebbe stato certo meglio avere Maradona che Ceccherini”.

La cantante si è anche lasciata andare a una battuta sulla querelle in atto per l’eredità dell’ex calciatore argentino e sul fatto che stiano spuntando presunti figli illegittimi come funghi: “Ora purtroppo partirà la telenovela dell’eredità. Ma dico io, benedetto uomo, non poteva usare il condom? Continuano a venire fuori figli illegittimi. Che cavallo pazzo Diego, ma di razza. Pura.”

La Carrà è poi passata al capitolo ‘A raccontare comincia tu’, le cui riprese le ha bloccate poco prima che la pandemia scoppiasse in modo incontrollabile. C’erano già organizzate da girare quattro nuove puntate. Uno dei suoi intervistati avrebbe dovuto essere Achille Lauro con l’obbiettivo di “scoprire la sua intimità, perché lui non è solo uno che si veste da matto“. Gli altri tre big attesi avrebbero dovuto essere Mika, Emma Marrone e Tiziano Ferro. Tutto però è poi stato messo in stand by.

Ma come ha fatto a fermare le riprese prima ancora che si capisse che il Covid sarebbe stato così devastante?

“È stata una voce dentro, penso un angelo custode. Sul serio. Era la seconda metà di febbraio: sento qualcosa in televisione e avverto dentro una strana inquietudine. Chiamo Rai3 e dico: questo programma non si può fare, è troppo pericoloso. Non me la sento. Sono stata irremovibile”.

Raffaella ha quindi confidato di essere stata parecchio dispiaciuta in quanto alcune persone non hanno potuto lavorare. Tuttavia, con il senno di poi la scelta si è rivelata giusta.

Attualmente la Carrà si trova nella Capitale, dopo aver trascorso la prima parte del lockdown all’Argentario. Con il passare dei mesi ha confessato che la sua ansia è aumentata. “Mi manca tanto la libertà. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano: avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata. Ora sono a Roma e soffro di più. Proprio giorni fa mi sono chiesta: quali sono le cose belle accadute nel 2020? Nessuna, nulla”, ha concluso.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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