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La scena dell’abbraccio fra Roberto Mancini e Gianluca Vialli dopo il gol di Federico Chiesa nel corso della partita Italia-Austria ha commosso il mondo del calcio. E questo non solo per l’emozione legata alla rete del momento, pur comprensibile.

Chi conosce bene questo sport sa perfettamente cosa significhi quell’abbraccio, e quel rapporto, per migliaia di tifosi. Mancini e Vialli i più anziani li ricordano anche e soprattutto come i “gemelli del gol” che fecero sognare i tifosi della Sampdoria e permisero alla squadra, nel 1991, di vincere un leggendario scudetto. Un rapporto già molto solido ai tempi che con il passare degli anni si è trasformato in una preziosissima amicizia.

Una storia, quella del rapporto fra Vialli e Mancini, bellissima e toccante, raccontata anche in un libro. La Bella stagione, questo il titolo dell’autobiografia scritta dagli stessi Vialli, da Mancini e dai giocatori di quella rosa guidata ai tempi da Vujadin Boskov (figura mitologica del calcio degli anni Ottanta e Novanta), edito da Mondaori. Il volume è un ricordo e un viaggio in un periodo d’oro per un gruppo di calciatori che ai tempi si resero protagonisti di una vera impresa. “L’impossibile che diventa possibile” come raccontano loro stessi nel libro.

Gianluca Vialli oggi è il capo della Delegazione Italiana in giro per l’Europa, ad un passo dal sogno di portarsi a casa la coppa. Sarebbe la seconda dopo l’unica prima posizione conquistata dalla nostra Nazionale nell’ormai lontano 1968. A Mancini invece la responsabilità di allenare una squadra che il nostro Paese non vedeva preparata a questi livelli da ormai molti anni.

Gianluca Vialli e la lotta contro il tumore: le parole di Roberto Mancini

Dopo anni di amicizia, i due sono stati messi di fronte alla sfida più dura. Nel 2017, a Vialli è stato diagnosticato un tumore al pancreas con il cui spettro dovrà convivere per i prossimi anni. Per il momento, l’ex calciatore è infatti fuori pericolo, ma si dovrà chiaramente sottoporre a controlli frequenti per poter monitorata la sua situazione di salute.

Riguardo alla malattia del suo storico amico, Mancini in un’intervista a La Gazzetta dello Sport aveva commentato:

Non ne abbiamo mai parlato direttamente. Io non avrei avuto la forza di chiederglielo, lui non ha toccato l’argomento e ho rispettato il suo silenzio. L’ho saputo da un suo amico. Quando ci sentiamo è solo per cazzeggiare, ma è sempre in cima ai miei pensieri. Si è ammalato un fratello, ma anche in questa storia Gianluca ha dimostrato la sua forza. Possiamo continuare a cazzeggiare.

Adesso che il periodo più critico è passato e Vialli può finalmente tornare a sorridere ci aspettiamo dunque molti altri abbracci fra lui e Mancini. Con la speranza, chiaramente, che il prossimo sia un festeggiamento per l’eventuale gol che potrebbe decidere le sorti dell’Europeo.

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

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