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Luciana Littizzetto show. A Che Tempo Che Fa, nella prima punta dell’anno nuovo, la comica torinese ha recitato il suo classico e attesissimo monologo. Per l’occasione si è rivolta in maniera metaforica al 2024, chiedendogli di non far più succedere alcune cose e di farne invece accadere altre.

“Carissimo 2024, due anni dalle elezioni di Giorgia I (Meloni, ndr), 60 anni dalla fondazione di Fabio Fazio, anno primo senza Barbara d’Urso in tv”. Così ha esordito ‘Lucianino’ rifilando il primo graffio alla premier e a ‘Barbarella’ che, come è noto, è stata abbandonata da Mediaset e al momento non conduce alcun programma. La Littizzetto ha pensato di evidenziarlo, così, giusto per non farlo scappare di mente.

Il ‘graffio’ alla Rai e a Elodie

La comica ha quindi proseguito, rimarcando che “a Nove stiamo bene. 2024 non farci cambiare rete, ma facci almeno arrivare un cantante di Sanremo. Chissà, magari a maggio arriverà”. Altro graffio, stavolta indirizzato alla Rai che quest’anno, con una modifica al regolamento, ha stabilito che i musicisti in gara al Festival, prima dell’inizio del concorso e fino a tre giorni dopo, non possono andare a farsi intervistare su altre emittenti. Una scelta che è parsa uno sgambetto proprio a CTCF che da sempre ha dato ampio spazio ai protagonisti sanremesi.

Tornando al monologo, la Littizzetto ha ‘graffiato’ anche Elodie Di Patrizi, di recente finita più volte al centro delle polemiche per gli abiti molto provocanti indossati in alcuni suoi eventi: “2024, portaci cose nuove, l’uomo su Marte o Elodie con un vestito intero.

 

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Dopodiché la comica si è fatta più seria ricordando le vittime delle guerre. In particolare si è soffermata sull’inferno di Gaza, sottolineando che molti bambini stanno affrontando atroci sofferenze e che tanti sono già morti.

Infine ha rimarcato che il 2024, purtroppo, è cominciato soltanto da pochi giorni ma la strage relativa ai femminicidi in Italia non si è arrestata. Anzi ha già restituito un bilancio drammatico. Al momento sono già cinque le donne che hanno perso la vita a causa dei loro compagni o ex.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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