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oscar lina wertmullerLina Wertmüller arriva l’Oscar alla carriera: la motivazione dell’Academy

Lina Wertmüller riceverà dall’Academy of Motion Picture Arts & Sciences l’ambito Premio Oscar alla carriera. Il riconoscimento le arriva alla soglia dei 91 anni (la regista e sceneggiatrice è nata a Roma il 14 agosto 1928). A farle compagnia ci saranno altri tre nomi di spicco della settima arte, ossia David Lynch, Wes Studi e Geena Davis che verranno presentati ufficialmente il 27 ottobre agli 11/i Annual Governors Awards dell’Academy. Ricordiamo che Lina Wertmüller è stata la prima donna candidata all’Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze, nella cerimonia del 1977.

“Lina Wertmüller si è distinta in modo straordinario lungo la sua carriera” e per “il contributo eccezionale dato al cinema”

Il premio è stato assegnato perché la regista “si è distinta in modo straordinario lungo la sua carriera” e per “il contributo eccezionale dato al cinema”. La Wertmüller, come riportato dal quotidiano Repubblica, ha così commentato la lieta notizia: “Sono molto grata per la decisione di assegnarmi questo premio. Un premio che non mi aspettavo affatto e che per questo è tanto più gradito, mi fa tanto più piacere. Certo gli americani, grazie a Dio, mi hanno sempre voluto bene”.

Lina Wertmüller e la collaborazione con Giancarlo Giannini

Prima di essere protagonista alla regia, Lina è finita sotto l’ala protettrice del maestro Federico Fellini a cui ha fatto da aiuto regista, vestendo anche i panni dell’attrice nelle pellicole ‘La dolce vita’ (1960) e ‘8½’ (1962). Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con I basilischi. Nella seconda metà degli anni sessanta nasce la fortunata collaborazione con l’attore Giancarlo Giannini che prenderà parte a ‘Mimì metallurgico ferito nell’onore’ (1972), ‘Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”‘ (1973), ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto’ (1974), ‘Pasqualino Settebellezze’ (1976), ‘La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia’ (1978) e ‘Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici’ (1978). Seguiranno altre fortunate regie cinematografiche, teatrali e televisive.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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