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Lina Sastri, all’anagrafe Pasqualina Sastri, 67 anni, piange la morte del fratello Carmine, venuto a mancare nelle scorse ore, a 73 anni. A dare il triste annuncio è stata la stessa cantante, attraverso un post social su Facebook, in cui ha spiegato che le cause del decesso sono da attribuire al Covid “assassino”. Per commemorare il congiunto, Lina ha pubblicato una serie di foto assieme a lui che era un ristoratore conosciuto a Napoli, avendo avuto la proprietà e la gestione di uno dei locali, con cucita tradizionale partenopea, più quotati e apprezzati del capoluogo campano.

Il coronavirus “assassino lo ha vinto”, scrive Lina, in un post in cui trapela profondo affetto e infinita stima per il fratello, oltre al lancinante dolore per via della sua scomparsa. “Non può morire; è indimenticabile. Era un Re. Un gigante. Un Eroe romantico”, aggiunge la Sastri. “E creerà un ristorante in cielo. Carmine non può morire. È indimenticabile”, ha concluso. Il post è stato parecchio commentato: migliaia di fan, conoscenti e amici della famiglia Sastri hanno lasciato ‘like’ e pensieri di vicinanza e cordoglio, salutando e commemorando Carmine (vero nome all’anagrafe Carmelo).

https://www.facebook.com/LinaSastriOfficial/posts/247171186796158

Dall’America alla Germania, passando per Londra e tornando a Napoli. La vita di Carmelo

Carmine, come rende noto Fanpage.it, è rimasto infettato dal Covid alla fine di dicembre. Purtroppo il virus ha avuto la meglio su di lui nelle scorse ore. Si è spento a 73 anni, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo.

Le sue ‘peregrinazioni’ sono state svariate: prima è andato ‘alla scoperta’ dell’America, dove ha fatto alcune esperienze lavorative, iniziando la cosiddetta gavetta. Dopodiché è volato in Germania, dove è rimasto per diverso tempo. Ed è proprio in terra tedesca che ha tentato la strada dell’imprenditoria, aprendo la sua prima attività, un locale, nella città di Hannover.

Dalla Germania all’Inghilterra: Carmine dopo aver avviato l’attività ad Hannover non si è accontentato. Infatti ha poi aperto altri locali a Londra. Quindi eccolo a Capri e infine Napoli. Nel capoluogo campano tornò dopo molto girovagare e con un gran bagaglio umano e professionale.

Così apri Il Bagatto, considerato il primo locale gay della città. Infine diede avvio al ristorante La casa di Ninetta, che ancor oggi è attivo ed è uno dei ritrovi di artisti, teatranti e musicisti amici della sorella Lina.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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