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L’ex agente dei Vip, Lele Mora, ha tentato il suicidio nella sua cella all’interno del carcere di Opera. Mora ha utilizzato dei cerotti ponendoli su naso e bocca, tentando quindi di soffocarsi. Il tempestivo intervento dell’agente di sorveglianza ha evitato il peggio.

Il segretario generale Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno ha commentato così:” Considerate le modalità più che ad un reale tentato suicidio è forse più appropriato riferirsi ad un gesto dimostrativo, che non è escluso possa essere stato messo in piedi per attirare l’attenzione sulla sua vicenda processuale“.  Ha inoltre aggiunto che: “Il clamoroso gesto è solo uno dei circa 1000 tentati suicidi verificatisi in quest’anno nelle carceri italiane“.

La notizia è stata commentata in diretta a Kalispera dove era presente Don Mazzi, ospitato per commentare la storia di droga di Kiran, che ha dichiarato di avere scritto una lettera in cui chiedeva di potere ospitare Lele Mora nella comunità Exodus, attraverso Kalispera il sacerdote ha rinnovato l’invito. Il caso di Lele Mora accende i riflettori sul problema delle carceri italiane. Come ha ricordato Eugenio Sarno, Mora non è il solo ad avere problemi in carcere.

C’è da augurarsi che l’eco mediatico di un personaggio famoso possa aiutare a rendere più umane le nostre carceri, ovviamente non sarebbe assolutmante giusto, nei confronti degli altri detenuti, un trattamento di favore nei confronti di Mora.

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