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Kasia Smutniak, protagonista di Domina (nuova serie Sky disponibile sulla tv satellitare dal 14 maggio) in cui interpreta Livia Drusilla (moglie dell’imperatore romano Augusto), si è raccontata a Fanpage.it, parlando della nuova avventura televisiva ma toccando anche diversi temi caldi dell’attualità. Tra tutti quello dei diritti, tornato preponderante nel dibattito pubblico. Di recente due i casi che hanno fatto parecchio discutere: quello di Fedez (che ha accusato la Rai di censura e si è speso per il ddl Zan) e quello di Pio e Amedeo, il cui monologo – che ha lambito in qualche modo la comunità Lgbtq – è stato criticatissimo.

Kasia Smutniak: “Pio e Amedeo? Bisogna prendersi le proprie responsabilità”

Proprio nel discorso irriverente dei due foggiani si è parlato di parole e intenzioni, distinguendo le prime dalle seconde, sempre per quel che concerne il tema che si lega al ddl Zan e alle discriminazioni. Di questo e molto altro ha discusso Kasia, che ha origini polacche e sa bene cosa significa abdicare ai diritti visto che nella sua patria è stato di recente dichiarato anticostituzionale l’aborto.

Le parole si legano alle intenzioni oppure sono due mondi che spesso non si lambiscono? “Alle parole bisogna dare il giusto peso. Quando le tratti con leggerezza è il primo segnale che la società sta accettando un percorso”. Così la Smutniak che quando le viene chiesto nello specifico cosa pensa del discorso fatto da Pio e Amedeo aggiunge: “Penso che con i social network anche il mondo dello spettacolo si è allargato a tantissime persone. Noi abbiamo delle responsabilità e non è più il momento per stare in disparte di fronte a certi atteggiamenti”.

E ancora: “È il momento di agire e credo che le parole sono molto importanti e non esiste una leggerezza con cui poter dire certe cose. Alle parole bisogna dare il giusto peso e bisogna prendersi le proprie responsabilità. Chi ha la possibilità di arrivare al grande pubblico porta questo peso e punto. Io a vent’anni non lo pensavo così, però vedi vengo da una famiglia militare”.

Kasia ricorda che è nata nata sotto il regime comunista. E nessuno della sua famiglia all’epoca poteva esprimere pareri politici o religiosi in libertà per il semplice fatto che non era concesso. “Mi è stata insegnata la disciplina e soprattutto la coerenza, che è la cosa che manca di più oggi”, spiega. Quindi sottolinea che attualmente la Polonia ha fatto parecchi passi indietro dopo le conquiste degli ultimi decenni.

L’attrice non ha dubbi e non crede che possano esserci vie di mezzo quando si tratta di diritti. “Quando i nostri antenati sono riusciti a ottenere certi diritti – narra -, questi diritti non possono essere più messi in discussione. E noi non possiamo permettere a nessuno né di scherzare. Né di girarci attorno perché questo è il primo segnale che porta alla disattenzione. E io ne ho la certezza di questo essendo polacca, perché vedo quello che sta succedendo nel mio Paese. E questa cosa succederà, ma sta già succedendo, anche in Italia”.

Kasia Smutniak è Livia Drusilla in Domina: “Scavare nella storia è necessario per le donne”

La Smutniak passa poi a parlare di Livia Drusilla, un personaggio complesso e che ha diversi appigli con l’attualità, nonostante sia vissuta due millenni fa. “Una donna che ha vissuto più di ottant’anni tra rinunce, difficoltà e battaglie personali”, racconta Kasia ragionando sul fatto che la storia altro non è che la radice dell’attuale società. Conoscerla è fondamentale per comprendere l’oggi.

“Se la storia è stata raccontata dagli uomini – afferma -, la storia antica, in effetti noi delle donne e della loro storia sappiamo pochissimo. Abbiamo solo un punto di vista sul nostro passato e forse i problemi cominciano da lì. Anche io non mi sono resa conto fino in fondo, pensavo che non dovevamo andare a scavare così nel profondo della storia. E invece ho scoperto che questa cosa è quasi necessaria”. Necessaria per comprendere appieno come evolve la società, con i suoi pro e con i suoi contro.

Infine Kasia, quando le viene chiesto a cosa non potrebbe mai rinunciare, afferma con piena consapevolezza la “famiglia” e i suoi “principi“.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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