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Altra burrasca sulla Royal Family britannica. A scatenarla è stato il libro “Brohers And Wives: Inside the Private Lives of William, Kate, Harry e Meghan”, firmato da Christopher Andersen. Il volume è stato reso disponibile nelle librerie statunitensi a partire da lunedì 29 novembre ed ha innescato un poderoso polverone perché si è tornati a parlare delle presunte accuse di razzismo intestine a Buckingham Palace. A far esplodere la polemica il fatto che Andersen sostiene che quelle accuse sono imputabili niente po’ po’ di meno che al Principe Carlo.

I dettagli del libro sono stati pubblicati nelle scorse ore sul sito web Page Six del New York Post. Il clamore che ne è scaturito ha già movimentato i membri della Famiglia Reale e i rispettivi avvocati. Secondo la ricostruzione di Andersen, le presunte frasi razziste sarebbero state pronunciate da Carlo in un colloquio svoltosi a colazione con Camilla.

Mi chiedo a cosa somiglieranno i bambini di Harry e Meghan”, si sarebbe chiesto il Principe del Galles. E Camilla, stupita, avrebbe risposto: “Beh, saranno assolutamente stupendi, ne sono certa”. A quel punto Carlo avrebbe sussurrato, con voce bassa: “Voglio dire, quale pensi possa essere la loro carnagione?”.

Christopher Andersen ha però sottolineato che le dichiarazioni di Carlo, che risalirebbero al 27 novembre 2017, sarebbero state proferite innocentemente. Secondo Page Six, a dare una connotazione razzista della faccenda sarebbero stati i “cortigiani intriganti” presenti a corte. Questi, in un classico ‘telefono senza fili’, avrebbero fatto circolare la propria versione della chiacchierata tra Carlo e Camilla, infarcendola di sfumature razziste. Quando la questione sarebbe arrivata all’orecchio di Harry e Meghan aveva ormai raggiunto “proporzioni tossiche”.

“La domanda posta da Carlo echeggiava in modo meno innocente nelle sale di Buckingham Palace”, ha rimarcato Andersen che nel libro racconta poi che Harry avrebbe affrontato con ira suo padre, il quale  gli avrebbe detto che era “troppo sensibile riguardo alla questione”.

Anche il Principe William sarebbe intervenuto sulla vicenda all’epoca dei fatti. E avrebbe minimizzato la discussione, definendo i commenti di suo padre Carlo “senza tatto” ma non un “segno di razzismo all’interno della famiglia“.

Nell’opera di Andersen, un altro fatto avrebbe allargato la frattura tra Harry e il resto della Royal Family. Trattasi della scelta della Regina Elisabetta di far spostare un ritratto di Harry, Meghan e Archie fuori dalla telecamera prima del suo discorso di Natale del 2019. Andersen ha precisato che Harry avrebbe confidato a un amico di sentirsi come “se lui, Meghan e Archie fossero stati cancellati dalla famiglia”.

Caos attorno al Principe Carlo, le reazioni della Royal Family

Dopo l’uscita di ‘Brohers And Wives: Inside the Private Lives of William, Kate, Harry e Meghan’, Buckingham Palace ha reso noto che “non commenta libri di questo tipo perché farlo rischia di dargli una qualche forma di autorità o credibilità”. Secondo fonti d’oltremanica, il principe Carlo ha contattato i suoi legali perché a suo dire la conversazione che gli è valsa le accuse di razzismo non ha mai avuto luogo. Anche un insider di Palazzo ha bollato tutta la faccenda che coinvolge Carlo come una questione “assolutamente ridicola”.

L’autrice Ingrid Seward, da sempre vicina alle peripezie dei Reali britannici, ha commentato in questo modo: “Penso che Carlo sarebbe molto irritato e infastidito da questo tipo di affermazione, perché l’ultima cosa che è, è essere razzista. Se ha fatto quest’osservazione sono sicura che è lo ha fatto in modo innocente, come avrebbe fatto chiunque altro. Penso sarebbe sorpreso che qualcuno possa attribuirgli una frase del genere, e sono abbastanza certa che non fa neanche colazione con Camilla”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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