Il noto coreografo Giuliano Peparini, che dal 2013 al 2019 è stato il direttore artistico di “Amici“, ha rilasciato un’intervista al giornale “Repubblica” in cui ha parlato del suo passato nel talent show, della sua carriera e dei progetti futuri. Una carriera spettacolare la sua: diventato primo ballerino del Ballet National de Marseille, ha poi curato le coreografie per compagnie di tutto il mondo: Francia, Russia, Giappone e Italia. Al momento, sta preparando uno spettacolo dedicato a Ulisse, “L’ultima Odissea”, al Teatro Greco di Siracusa, che avrà il suo debutto a luglio. Inoltre, è direttore artistico, per la quarta volta, del tour di Claudio Baglioni e sta preparando l’apertura di scuola in cui si studierà danza, canto e recitazione, con professoresse come Eleonora Abbagnato e la sorella, Veronica Peparini. Ricordando gli anni “fondamentali “con Maria De Filippi, che lo “ha sempre lasciato libero”, si è lasciato andare parlando di quel periodo.
Cosa ricorda Giuliano dei 6 anni di lavoro ad “Amici“? “Quando hai la possibilità di stare vicino a una persona come Maria De Filippi, che ti dà fiducia, puoi solo essere grata”, ha dichiarato prima di tutto l’ex ballerino. Dopodiché ha anche rivelato di essere stato un direttore artistico molto esigente, a tratti difficile. Per questo ha ringraziato Maria per essergli stata sempre vicino:
Sono un rompiscatole, non faccio vedere le cose prima, non so come mi abbia sopportato. Non mi sopportavo più nemmeno io. Sono perfezionista e insicuro.
Peparini è stato uno dei coreografi più apprezzati all’interno del programma, tanto che molti vorrebbero rivederlo dietro le quinte del talent. Ecco cosa ha detto Giuliano riguardo un suo possibile ritorno: “Lo rifarei domani. Al di là della stanchezza, Maria mi ha insegnato a lavorare con i giovani. Erano 150 quadri a stagione, alla fine avevo bisogno di ricaricarmi”.
Successivamente, Giuliano Peparini ha parlato dei suoi esordi a teatro con Francesco Pannofino, quando aveva soli 14 anni. La grande svolta è poi avvenuta all’estero, dove si è sentito veramente apprezzato: “Mi hanno aperto le porte, quando sono andato via dall’Italia qui non mi si filava nessuno. Magari per il fisico, ero bruttino da piccolo, non che adesso sia bello. Mi vedevo come Edith Piaf, perché era brutta ma cantava bene. Scrisse una lettera la grande ballerina Paola Cantalupo, presi una borsa di studio all’American Ballet. A New York in classe ero fiero, l’unico italiano. Poi la Francia, étoile a Marsiglia da Petit”.
Da tempo ormai collabora con uno dei cantautori più importanti del panorama italiano, Claudio Baglioni. Anche quest’anno sarà nuovamente alla direzione del suo tour:
Ascoltavo le sue canzoni. Ero a Parigi e gli ho scritto: ‘Sono un regista coreografo vorrei collaborare con te’. Messaggio mai letto. Però poi quando sono tornato in Italia mi ha contattato. Venne a vedere Romeo e Giulietta il musical. David Zard mi dice: ‘Viene Baglioni’. Quando ha fatto il tour Al centro mi ha chiamato, incontro bellissimo. Per il prossimo tour ho stravolto il palcoscenico, lavorando sulla verticalità.
Oltre al tour di Baglioni, a luglio debutterà anche con un incredibile spettacolo a Siracura. Giuliano ha anticipato cosa gli spettatori potranno aspettarsi dallo show, confidando di essere stato ispirato da suo nipote: “Per me Ulisse è un’occasione, non avevo mai affrontato la tragedia greca. Quando la fondazione Inda mi ha chiesto di pensare a uno spettacolo sono stato felice. Mi ha ispirato mio nipote che ha 13 anni: ‘Sto studiando Ulisse, è bello'”.
Tra i progetti futuri, inoltre, c’è l’apertura di una scuola d’arte a Roma, per trasmettere le bellezze della danza, del canto e della recitazione ai più giovani. Per Peparini, questa accademia rappresenta uno dei suoi obiettivi più importanti e significativi: “Sono tremila metri quadrati in zona San Giovanni – Ponte Lungo a Roma, nel quartiere dove sono nato. Ho investito tutto. Mi sono circondato di persone più brave di me. Ci sarà una classe speciale di ragazzi con la borsa di studio: tanti hanno talento ma non le possibilità. Apriremo le iscrizioni a ottobre, saremo operativi dal 2024”. Il suo sogno è far trovare ai più piccoli la loro strada, proprio come i genitori di Giuliano lo hanno aiutato a trovare la sua: “Mia madre mi ha protetto. La danza è libertà ed era la mia strada”.
Infine, con la sua scuola, Giuliano Peparini vuole anche sdoganare i vari tabu presenti intorno al mondo della danza, influenti ancora oggi: “Nella mia scuola voglio tanti maschietti, per confrontarmi. So parlarci, so che può essere complicato. I tabù non spariscono in un lampo. Mio nipote ha smesso di ballare per questo. Sono passati quasi 40 anni da quando ero piccolo io, c’è stata una evoluzione minima. Che differenza c’è tra tirare calci a un pallone e saltare, imparare i passi? Se c’è la passione, è tutto”.