Andrea Palazzo e i segreti del Grande Fratello Vip. Ma chi è Palazzo? Trattasi del capoprogetto dello reality show, del deus ex machina della Casa più spiata d’Italia, di colui che da 22 anni a questa parte sceglie i protagonisti che vanno a popolare la dimora di Cinecittà. Dietro all’evoluzione del programma, che ha inevitabilmente cambiato pelle nel corso del tempo, c’è proprio lui, braccio destro di tutti coloro che si sono alternati alla conduzione della trasmissione. Ogni cast è passato sotto la sua supervisione, ogni inquilino, prima di oltrepassare la fatidica porta rossa, ha dovuto avere il suo benestare. Intervistato dal magazine Oggi, l’autore ha spiegato alcuni particolari interessanti che si celano dietro alle scelte operate dalla macchina organizzativa dello show.
Palazzo ha spiegato che il suo lavoro consiste nell’individuare i personaggi utili al programma. Dopo aver confezionato il cast li segue passo passo nella Casa. Poi, una volta concluso il gioco, non li vede più. Con nessuno dei partecipanti ha stretto un legame, eccezion fatta per il compianto Pietro Taricone.
“Le dinamiche nella Casa sono diventate simili alle soap opera”, ha spiegato, nel parlare dell’evoluzione che ha avuto il GF Vip che rispetto alle prime edizioni nip è diventato un altro programma, con tempistiche diverse e “canovacci” del tutto differenti. Oggi infatti la Casa più spiata d’Italia assomiglia più a una fiction. Le persone che la popolano sembrano essere loro stesse consapevoli di essere “attori”. La spontaneità delle prime stagioni è stata rimpiazzata con personaggi che reputano il loro percorso un lavoro e non un’esperienza di vita fine a se stessa.
Molti telespettatori si sono chiesti gli inquilini agiscono spontaneamente oppure se hanno copioni da seguire, magari aiutati dagli autori. Palazzo spiega nel dettaglio come funziona il dietro le quinte del programma: non ci sono copioni, semplicemente perché nei vip scelti si intravede già del potenziale. Vale a dire che si scelgono personaggi a cui non bisogna dire cosa fare perché già si sa che creeranno dinamiche. Certo ogni tanto servono “attivatori di storie” per mettere pepe:
“Credo che quella del Truman Show sia una suggestione più vicina al primo Gf che a quello di adesso… Ora c’è una consapevole complicità tra chi si affida al gioco e noi, che facciamo una scommessa su quello che potrebbe succedere facendolo entrare in Casa. E siccome le dinamiche umane sono imprevedibili, la scommessa in realtà non la perdi mai, perché anche se il personaggio ti spiazza e va in una direzione che non avevi previsto per lui, puoi andargli dietro col racconto. Noi ci limitiamo a inserire degli “attivatori di storie””.
“La sfida – ha aggiunto Palazzo – è stata star dietro all’evoluzione di un programma così, ripensarlo di continuo. Per dirne una: i concorrenti della prima edizione erano 10, quelli di questa 38. E 38 persone ti cambiano regole e dinamiche, col tempo diventate simili a quelle delle soap opera”.
Infine ha parlato del rapporto che ha con i concorrenti: dopo la fine della stagione, non mantiene alcun contatto con loro. Solo con Pietro Taricone ebbe un legame al di fuori dell’ambito professionale: “Non mi è mai capitato di tenere contatti con loro. Avevo un rapporto speciale con Pietro Taricone, che racchiudeva in sé tutto quello che il GF ha provato a raccontare in questi anni. Per il resto, dopo i provini io sparisco”.