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Storia di botte e violenze quella vissuta da Francesca De André con Giorgio Tambellini. I due sono stati assieme 5 anni. Due anni fa l’episodio più tragico, con l’uomo che ha picchiato ferocemente la fidanzata. Per quei fatti, pochi giorni fa, Tambellini è stato condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione in primo grado per violenze e lesioni. La nipote del mitico Faber ha raccontato la drammatica vicenda a Verissimo, nella puntata messa in onda sabato 13 aprile 2024.

Mi sono chiesta come ho fatto a non aprire gli occhi prima”, ha esordito l’ex concorrente del Grande Fratello che ha aggiunto: “Il giorno dell’udienza poi lui mi ha inseguita. Queste persone non cambiano, ma bisogna avere fiducia nella giustizia. Lui, fuori dal tribunale, mi ha inseguita in bicicletta per dirmi che non mi avrebbe pagato nulla“. Spazio poi ai dettagli della relazione che, strada facendo, è diventata sempre più tossica:

“Lui faceva uso di sostanze, all’inizio ho creduto e avuto fiducia in lui perché mi dava modo di credere appunto in lui. Nei primi mesi di convivenza mi ha ascoltato e aveva iniziato a condurre una vita più sana. Poi io sono andata due mesi e mezzo al Grande Fratello. Gli è venuta a mancare la mia figura. Dico una cosa che è accaduta prima che io entrassi. L’ho sentito al telefono e ho capito che non era lucido. Quando sono uscita dalla Casa la situazione è peggiorata. Lui scattava pure se io salutavo qualcuno con il sorriso”.

Sono poi arrivate altre confessioni agghiaccianti:

“Lui mi tirava addosso la candeggina, incendiava cose e me le tirava addosso, metteva guanti di lavoro per picchiarmi e non farsi del male o per non farmi del male più di quanto avrebbe fatto a mani nude. Ho dovuto fare diversi trattamenti dopo, anche rifarmi un dente. Allucinante il fatto che non mi rendessi conto (della gravità della situazioni, ndr)”.

La De André ha anche raccontato che dopo le botte arrivavano sempre scuse, pianti e pentimenti da parte di Tambellini. Peccato che poi riprendeva ad essere violento. A Verissimo si è infine giunti alla narrazione della sera della denuncia. 

“Eravamo in una casa di passaggio in Toscana. Io non stavo molto bene ed ero sul divano, lui stava mangiando con un’altra persona che conoscevamo. Lui ha iniziato a esagerare con l’alcol. Ero zitta a guardare la tv, mi ha afferrato i capelli e mi ha trascinata per terra. Poi calci e pugni. Mi sono detta: “Stavolta è l’ultima”. Mi ha colpito nei punti vitali, verbalmente mi diceva che voleva uccidermi. Fortunatamente ho avuto la prontezza di coprirmi le zone sensibili, come le tempie. Poi sono svenuta. Lui ha preso il mio cellulare e ha chiamato i carabinieri dicendogli che io mi stavo picchiando da sola. Non pensava se io ero morta o meno, lui stava pensando a cosa inventarsi per passare dalla parte della ragione. Non pensate che queste persone cambino, peggiorano e basta. Io poi mi sono ripresa e mi sono messa a urlare. Lui è rientrato e ha ricominciato a picchiarmi. Fortunatamente la vicina ha sentito ed è venuta e mi ha salvato. Lui è scappato e poi sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza. Sono finita in codice rosso al pronto soccorso”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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