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Pierfrancesco Favino sta per tornare al cinema con il film Comandante, dove veste i panni di Salvatore Todaro (comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la seconda guerra mondiale). Intervistato al Corriere, il noto attore italiano non ha solo raccontato qualche dettaglio in più sul film in uscita il prossimo 31 ottobre, ma ha anche svelato qualcosa di sé: ecco cosa.

Pierfrancesco Favino racconta l’esperienza omosessuale

Quando gli è stato chiesto se fosse vero che avesse avuto un’esperienza omosessuale, Pierfrancesco Favino ha rievocato quel momento della sua vita: “Non fu nulla di carnale. Un uomo più grande di me mi corteggiava, e io ho voluto togliermi un dubbio sulla mia sessualità, per non portarmelo dentro tutta la vita. L’ho sciolto, ho capito che omosessuale non lo ero. Era un tempo in cui se sentivi un’emozione per un uomo ti chiedevi cosa avevi di sbagliato“.

Non solo cinema, Pierfrancesco Favino ha ricoperto importanti ruoli anche in serie televisive e fiction. Tra i tanti, si ricorda l’interpretazione di Gino Bartali nella miniserie Rai 1 Gino Bartali-L’intramontabile, andata in onda nel 2006. Oggi, però, l’attore non fa più fiction per la televisione e proprio all’interno dell’intervista ha spiegato perché: “Mi sono reso conto che si stava prendendo in giro il pubblico; e il pubblico per noi è sacro. Le cose vanno fatte bene, non tirate via“.

La polemica con Adam Driver

Spazio anche alla famosa polemica con Adam Driver e le produzioni americane, che ricorrono ad attori americani per raccontare storie italiane, come quella della Ferrari. Favino ha quindi fatto chiarezza sull’argomento: “Si è voluto ridurre a una contesa tra attori un discorso di sistema. Io non ho nulla contro Adam Driver, che è molto più bravo di me…“. Parlando, invece, di rivalità e amicizie dell’attore nel mondo del cinema, Favino ha indicato come amici decennali Marco Giallini, Valerio Mastandrea e Stefano Accorsi, mentre ha confessato di non avere “nemici”.

I chili presi per i ruoli interpretati

Nella sua carriera, Pierfrancesco ha interpretato numerosi ruoli celebri, che hanno messo in luce le sue grandi doti di attore. Nel 2020, ad esempio, vestì i panni di Benedetto Craxi nel film Hammamet. All’interno dell’intervista, Favino ha raccontato il grande lavoro che c’è stato nell’interpretare al meglio il personaggio: “Mi sono fatto crescere le unghie, per pensare di avere le mani più grandi. Portavo pantaloni leggeri e larghi, per dare l’idea di avere gambe più grosse, meno tornite. E poi sono ingrassato“.

Favino ha infatti raccontato di essere ingrassato tra i 7 e gli 11 chili. Per le scene dove vestiva i panni di Craxi giovane, l’attore doveva essere più magro rispetto alle scene di Craxi in Tunisia. Per Favino, ad ogni modo, non si trattò della prima trasformazione fisica al fine di interpretare un personaggio: l’attore prese 11 chili per interpretare Buscetta ne Il Traditore (2019), mentre il record fu di 22 per il ruolo di Mimmo nel film di Michele Alhaique intitolato Senza nessuna pietà (2014).

Tra pochi giorni rivedremo Pierfrancesco Favino al cinema con il film Comandante, scritto e diretto da Edoardo De Angelis che vede anche Sandro Veronesi alla sceneggiatura. Il lungometraggio è stato presentato lo scorso 30 agosto alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, di cui è stato il film d’apertura.

Luca Fabbri

Nato nel 1999, vive a Roma. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza con una tesi sulla fiction Rai, è specializzato in video – editing e sceneggiatura. Negli anni ha coltivato altri interessi come l’editoria online, la grafica e la regia. Curiosità e senso del dovere sono il binomio che più lo contraddistingue.

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