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Fabio De Luigi, 56 anni, a un certo punto della sua carriera ha lasciato la tv dopo aver avuto un successo che pochi altri comici hanno ottenuto. Una scelta ben ponderata e dettata dall’esigenza di provare nuove forme comunicative e di cimentarsi in nuove esperienze professionali. Per questo si è impegnato assiduamente sul versante cinematografico. Di recente è tornato a lavorare sul piccolo schermo, confezionando per Prime “Amazing”, una sorta di one man show con cui ripercorre la sua storia artistica. Di questo e molto altro ne ha parlato ai microfoni di Fanpage.it.

Perché Fabio De Luigi ha abbandonato il piccolo schermo

Il boom lo ha ottenuto a Mai dire Gol. Poi, nel 2008 ha salutato il piccolo schermo, dedicandosi alla settima arte. Se si dice a De Luigi che è “scappato dalla tv”, corregge il tiro:

“Scappato no, c’è stato effettivamente un momento in cui le maschere erano più famose di me. Ero Fabio De Luigi aperta parentesi Olmo di Mai Dire Gol e lo stesso discorso valeva per altri personaggi (ad esempio l’ingegner Cane, ndr). La cosa non mi ha mai dato fastidio, ma era un dato di fatto e con il tempo mi sono orientato verso scelte differenti, come il cinema, provando a trascinare il pubblico che mi amava per quelle cose lì. Magari qualcuno sono riuscito a portarmelo dietro, anche non mettendo in scena delle maschere”.

E pensare che dal 1998 a 2008 De Luigi ha fatto fuoco e fiamme in tv. Innescava risate a profusione a Mai dire gol, Mai dire Grande Fratello, Mai dire Mike, Mai dire Martedì, Mai dire Lunedì, etc. Dopodiché decise di virare verso il cinema. Non che fino a quel momento non ne avesse fatto, ma si era sempre ‘smezzato’ tra grande e piccolo schermo. Come è maturata una simile scelta?

“È stata una lenta metamorfosi, ho cambiato il luogo in cui mi esibivo e sono andato su esperienze prettamente cinematografiche. Non aver fatto televisione è legato al fatto che ho scelto cosa mi interessava e divertiva molto in quel periodo, ma avevo voglia di tornare a fare intrattenimento di quel tipo e questa mi sembrava la via giusta giusta”.

Il ritorno in tv su Prime

Pure al cinema il suo talento cristallino emerse. E infatti non sono poche le pellicole che hanno avuto successo, consacrandolo ulteriormente. E la tv? Ci è tornato qualche volta, ma non più nella veste in cui si era abituati a vederlo. Ad esempio eccolo in Dinner Club insieme a Cracco nel 2021 ed ora ora in Amazing. È una nuova fase per la carriera? “Per certi versi sì. È accaduto con Prime Video perché mi piace prendermi certi rischi e andare a fare delle cose che siano anche vagamente sperimentali”.

Il rapporto con i social e la stima per la Gialappa

Capitolo social: De Luigi è presente con i suoi profili, ma non ha alcuna intenzione di curarli come se fosse un influencer:

“Siamo un po’ in un’epoca in cui  le persone sono loro stesse lo spettacolo, attraverso i social la finzione sembra non esistere più, in realtà esiste ma si è fintamente veri e questa è una delle cose che intendevamo cavalcare con Amazing. Non ho l’ossessione di essere sempre sul pezzo. Credo che ognuno abbia il suo tempo. Fare quelle cose rischia di scatenare l’effetto del nonno con le scarpe da tennis, cioè metterti a fare una cosa che chiaramente non ti appartiene. È legittimo ed ha una sua dignità, però io se lo facessi diventerei comico mio malgrado”.

E la Gialappa. Non è possibile che possa tornare a lavorare con loro ora che hanno uno show su Otto? Ni. De Luigi spiega che tornerebbe subito a collaborare con la band comica, ma non per riportare in vita i personaggi del passato. Motivo?

“Io con i Gialappi tornerei a lavorare anche domani pomeriggio, ma non credo che farei le stesse cose di 20 anni fa, penso che nel misurarmi col me di 20 anni fa avrei solo da rimetterci. Si può fare altro, quello sì. Loro sono ripartiti con grande fortuna e non so, magari capiterà ritrovarsi. Sicuramente ci sentiamo anche fuori, però non ho una risposta precisa. Una cosa certa è che non farei cose che ho già fatto”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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