Addio ad Angelo Guglielmi stato un uomo geniale, intellettuale e colto, in grado di coniugare il sapere con il gusto popolare. Si è spento a 93 anni, nel sonno, dopo aver firmato un pezzo di storia della Rai. Dal 1987 al 1994 è stato direttore di Rai Tre, trasformando il canale e in pochi anni portandolo dall’1% di share a oltre il 10%. Ha dato avvio a programmi che sono diventati delle colonne portanti del palinsesto del servizio pubblico televisivo italiano, lanciando conduttori e giornalisti talentuosi e apprezzati dal pubblico. In queste ore tanti volti noti Rai e non gli stanno rendendo omaggio. Tra questi c’è Massimo Bernardini, storico timoniere di Tv Talk. Il giornalista, nel ricordare il genio di Guglielmi, ha sferrato un attacco frontale alla Rai.
“Angelo Guglielmi è stato un uomo geniale, un intellettuale senza alcuna spocchia, un uomo colto, coraggioso e strategico in un’azienda sempre più popolata di mediocri incauti attratti dalla servitù. Questo Paese gli deve molto; la Rai ancora di più. Orgoglioso di averlo conosciuto”. Così su Twitter Bernardini, che, senza fare nomi, con “Azienda sempre più popolata di mediocri incauti attratti dalla servitù”, ha lanciato una bordata alla Rai. Nessun nome specifico, ma l’attacco è tutt’altro che velato. Non chiaro se il giornalista si sia rivolto a una parte di dirigenza o ad alcuni dipendenti e collaboratori. Oppure a entrambi. Quel che è sicuro è che la strigliata è risuonata forte e chiara nell’etere del web.
https://twitter.com/MaxBernardini/status/1546390798698151938
La carriera folgorante di Angelo Guglielmi
Dopo aver preso le redini della guida di Rai Tre da Giuseppe Rossini, fu in grado di dare una linea precisa e vincente al canale, che seppe unire tv pop e tv colta. Fu lui a introdurre il filone della TV-verità. Nacquero così programmi come Telefono giallo, Samarcanda, Linea rovente, Un giorno in pretura, La TV delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Mi manda Lubrano (poi divenuto Mi manda Raitre), Io confesso, Magazine 3, Avanzi, Ultimo minuto, Quelli che il calcio (passato nel 1998 su Rai 2), Tunnel e Storie maledette.
Sotto la sua direzione trovarono spazio personaggi quali Corrado Augias, Michele Santoro, Donatella Raffai, Roberta Petrelluzzi, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi e Franca Leosini.
Guglielmi, oltre che dirigente, fu un brillante critico letterario, saggista e giornalista. Nato ad Arona il 2 aprile 1929, si laureò nel 1951 in lettere all’Università di Bologna e nel 1954 superò il concorso per entrare alla Rai: dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai 1. Approdò poi a Rai Tre, dimostrando tutte le sue doti e qualità dirigenziali e creative.