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Raoul Bova commenta per la prima volta la notizia che ha annunciato il suo ingresso nella fiction di Rai Uno Don Matteo. Inizialmente si è parlato di un passaggio di testimone tra lui e Terence Hill, come se la star di origine veneziana dovesse dire addio alla serie venendo sostituita da Bova. La tv di stato si è affrettata a smentire tale ipotesi, confermando che Raoul farà si parte di Don Matteo 13 ma non per sostituire Hill bensì per affiancarlo.

Quel che si sa è che Bova vestirà i panni di un giovane sacerdote al suo primo incarico. L’attore ha parlato del ruolo con Vanity Fair, che lo ha raggiunto a Monte Carlo al Film Festival de la Comédie, l’evento ideato da Ezio Greggio, in corso in questi giorni. “Non possiamo ancora dire molto. Gli sceneggiatori stanno ancora scrivendo, l’idea è omaggiare Terence Hill entrando in punta di piedi e stando ben attenti alla sensibilità di tutti gli spettatori”, ha dichiarato Raoul a proposito della sua entrata in pianta stabile in Don Matteo 13.

Come prima accennato la figura principale della fiction, per la 13esima stagione (le riprese sono già iniziate a Spoleto), sarà ancora quella dell’ex compagno di set del compianto Bud Spencer. Non è però remota l’ipotesi che Hill, 82 anni, potrebbe essere l’ultima volta che sarà il protagonista della serie. C’è chi crede infatti che Raoul potrebbe essere, laddove si trovi il giusto feeling con il pubblico e con il personaggio del giovane sacerdote, l’erede del veneziano in una eventuale edizione 14.

Tornando al Festival monegasco capitanato da Greggio, Bova, che ne è il presidente di giuria (prima volta assoluta in tale veste per l’attore), ha espresso tutta la sua contentezza in merito al fatto che finalmente si possa “ricominciare ad emozionarsi al cinema”. Raoul ha confidato che ha avuto la pelle d’oca, provando una “sensazione incredibile”, quando è entrato dopo tanto tempo in una sala cinematografica. Come è noto la pandemia ha colpito duramente il mondo della settima arte, mettendolo in ginocchio e facendo chiudere per mesi le sale.

Il divo italiano ha poi parlato della sua ultima fatica alla regia (insieme a Marco Renda): Ultima gara, il film che vede protagonisti i campioni del nuoto Filippo Magnini, Emiliano Brembilla, Massimiliano Rosolino e Manuel Bortuzzo. La pellicola andrà in onda il 3 giugno su Canale 5. Il perno della trama è il coraggio di chi non molla mai e l’amicizia di quattro ex campioni di nuoto che decidono di tornare a gareggiare per cercare di rinascere.

“Un film molto importante per me”, spiega Bova che, sempre in riferimento al prodotto audio visivo, parla di “una riflessione di un 50enne e di uno sportivo, sulla vita e lo sport”. C’è anche molto di autobiagrafico. L’attore infatti ragiona anche su cosa sarebbe diventato se avesse azzeccato la virata durante la gara più importante: come sarebbe andata la mia vita? Sarei stato felice? Avrei conosciuto la madre dei miei figli?”. “Ultima gara è una sorta di “sliding doors” che racconta le ipotesi delle mie potenziali vite incontrando altri nuotatori. Un viaggio interiore nelle personalità di uomini vincenti con i loro lati fragili, dolorosi e nascosti”, conclude

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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