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Spavento, preoccupazione e attimi di apprensione per l’ex chitarrista dei Pooh Dodi Battaglia. Nelle scorse ore, durante una performance  in piazza Maggiore a Bologna (la data ha chiuso il suo tour ‘Inno alla musica 2022’), ha accusato un malore. Non una cosa da poco visto che il musicista è stato costretto a interrompere l’evento. Lo staff e gli organizzatori del concerto, non appena si sono accorti di quel che stava accadendo, si sono precipitati sull’artista per aiutarlo. Fortunatamente, non è successo nulla di grave. Inizialmente Radio Bruno ha riferito che Battaglia ha manifestato problemi di salute in quanto si starebbe portando dietro delle conseguenze dell’infezione che lo ha colpito quest’estate. Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Dodi che ha fornito una versione differente su quanto avvenuto.

“Purtroppo non è ancora riuscito a recuperare i problemi dovuti ad un’infezione intestinale che, come ha detto al pubblico, lo ha colpito in estate . Ha voluto comunque provarci per festeggiare il Patrono e portare la sua musica nella sua città. Sta bene, ma i medici hanno consigliato di interrompere il concerto che stava emozionando il pubblico di piazza Maggiore”. Così l’emittente.

Nella giornata di mercoledì 5 ottobre, Dodi Battaglia ha voluto informare i suoi fan in prima persona. In primis ha rassicurato tutti circa le sue condizioni di salute, poi è tornato su uno spiacevole fraintendimento che lo ha visto protagonista lo scorso 25 settembre. Così l’ex Pooh sui suoi account social:

“Ciao a tutti, mi sono svegliato, oggi a Bologna c’è il sole, sto meglio. Voglio innanzitutto ringraziare tutte le persone che sono venute al mio concerto ieri sera. Vedere Piazza Maggiore gremita mi hai riempito il cuore. Grazie. Grazie grazie ancora. Il malore che mi ha colpito ieri sera era dovuto solo in parte allo stress lavorativo del quale sono abituato ormai da cinquant’anni. Suonare e cantare su un palco non causano guai del genere. Purtroppo ultimamente, oltre lo stress, si è aggiunto un dolore, un dolore profondo, a causa del quale non ho dormito per notti e tutt’ora sono incredulo. Il disagio profondo era ed è dovuto a quello che ho visto scritto su un quotidiano dopo il 25 settembre, dopo la serata dedicata al fratello Stefano. Parole che mi hanno ferito. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno voluto mandarmi dei messaggi di amicizia e di conforto. Grazie vi voglio bene”.

“Caro Dodi, sono felicissimo di sapere che stai meglio dopo il malore che ti ha colpito ieri sera sul palcoscenico, durante il tuo concerto in piazza Maggiore a Bologna. Ti auguro di tornare completamente in forma molto presto. Ti abbraccio forte”. Questo il pensiero che Francesco Facchinetti ha dedicato al collega. Un intervento che ha ulteriormente smentito le voci che lo volevano in cattivi rapporti con Dodi (sulla questione ci torneremo a breve).

Anche Red Canzian ha fatto sentire la propria vicinanza a Battaglia: “A Dodi che ieri sera ha avuto un malore durante il concerto nella sua amata Bologna e ha dovuto interrompere l’esibizione… Augurandoti che il peggio sia già alle spalle… mi raccomando, tieni duro come sempre ma ora, prima di tutto, riguardati!”.

Cosa è accaduto il 25 settembre: il qui pro quo che ha coinvolto Facchinetti e Dodi Battaglia

A che cosa si è riferito Dodi Battaglia menzionando il 25 settembre? Che cosa è accaduto di preciso quel giorno? Ci fu un fraintendimento che provocò un polverone. Tutto ha avuto inizio dopo la serata-evento a Roma in omaggio al compianto Stefano D’Orazio. Serata a cui Battaglia non è stato presente fisicamente. Tuttavia ha fatto pervenire un suo contributo registrato da remoto.

Durante l’evento, Roby Facchinetti ha espresso un concetto netto e perentorio: “Uno può essere un grande musicista, ma una me…a d’uomo”. Tale ragionamento è stato fatto in diversi frangenti dal cantante bergamasco, anche in passato. Quella sera a Roma, però, qualcuno ha creduto che fosse rivolto nello specifico a Dodi Battaglia in quanto assente all’omaggio per D’Orazio. Pure un giornalista di un quotidiano nazionale ha frainteso la vicenda. Così è scoppiato il polverone.

Facchinetti, non appena la questione è scoppiata a livello mediatico, ha immediatamente chiarito che la sua intenzione non era assolutamente quella di offendere il collega e amico.

“Carissimi amici, mi vedo costretto dagli eventi a chiarire un mio pensiero, che è stato vergognosamente frainteso all’interno d’un articolo pubblicato oggi su un quotidiano nazionale. L’altra sera a Roma, durante la bella serata di ricordo dell’amico per sempre Stefano, a un certo punto è stato lanciato il video con cui Dodi ha partecipato all’evento, essendogli stato impossibile presenziare a causa di concomitanti impegni personali. Una cosa questa che si sapeva, e che io stesso avevo difeso in pubblico sottolineando gli impedimenti dell’amico Dodi. Tanto che ho chiesto un grande applauso per lui al pubblico presente in sala, prima che venisse trasmesso il clip. Poi, al termine del filmato, mi è stato chiesto che cosa mi fosse soprattutto rimasto dentro di Stefano: ed io ne ho sottolineato principalmente la sensibilità, la generosità, la simpatia, insomma il grande uomo che era. Aggiungendo poi un pensiero consequenziale, che avrò ripetuto in mille interviste e milioni di occasioni, nella mia carriera: ovvero che per me un artista vale poco, anche se è artisticamente grandissimo, se manca dal punto di vista umano. Ma non ho fatto, né pensato, nomi, proprio perché questo è un mio credo personale che porto dentro e diffondo da sempre. Tutto questo che vado raccontandovi, è facilmente verificabile: basta interpellare chi c’era a Roma o vedere le immagini della serata. Peccato che un giornalista, appunto, abbia però voluto far passare che con questa mia convinzione io mi riferissi a qualcuno di specifico, e in particolare a uno di noi Pooh. Ma siamo matti?!? Io non mi permetterei mai di offendere un collega, ancora meno un amico, men che meno una persona con cui ho lavorato per decenni; io ho sempre difeso la storia dei Pooh e sempre difeso i Pooh, e come singole persone e come singoli artisti. Ho sempre, e sottolineo sempre, parlato bene di coloro con i quali ho scelto di condividere un’avventura fantastica, importantissima della mia vita. Voglio dunque che sia ben chiaro, che il concetto da me espresso a Roma è un concetto generico. Un ideale di riferimento. E non era né voleva sottintendere frecciate a chissà che cosa o chissà chi. Proprio per questo non voglio che qualcuno pensi di mettermi in bocca polemiche che non porto avanti né mi appartengono. Sperando peraltro che il giornalista in questione smentisca subito, e chiarisca pubblicamente di aver riportato in modo sbagliato e scorretto quanto avvenuto a Roma.
Un abbraccio a tutti, in primis ai miei amici per sempre”.

Al chiarimento di Facchinetti, rispose in prima persona Dodi Battaglia: “Parlandone proprio con lui, mi ha assicurato che la frase “Uno può essere un grande musicista, ma una me…a d’uomo” non era rivolta a me, anche se molti in sala, compreso il giornalista, avevano capito il contrario. Vista la fratellanza, voglio credere alle parole di Roby e pensare che tutto il resto siano delle interpretazioni di malpensanti”. Insomma, tutto chiarito, in casa Pooh regna il sereno.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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