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Sarà un fuoco di paglia. Trattasi dell’effetto novità che andrà a svanire in fretta. Impossibile un travaso del 100% del pubblico da una rete Rai a un canale minore come Nove. Etc etc. Erano i discorsi che esperti del settore tv e affezionati telespettatori facevano dopo la prima puntata di Che Tempo Che Fa trasmessa da Discovery. Era il 15 ottobre 2023 e Fabio Fazio, assieme alla sua allegra ciurma, veniva seguito dalla bellezza di 2.100.000 spettatori (10.5% di share). Roba da non credere. Mai si è visto un trasloco su una rete minore senza emorragia di ascolti. Il ‘buon’ Fabio infatti non credeva ai suoi occhi: stesso pubblico che aveva in Rai. E il miracolo era appena cominciato perché quell’inizio non fu un caso isolato. Con il passare delle settimane ci si è accorti che CTCF non perdeva utenti…

Si arriva al 12 maggio 2024, ultima puntata. Che Tempo Che Fa intrattiene 1.836.000 spettatori (9.9%). Un po’ in calo rispetto alla media di tutta la stagione (2.1 milioni di utenti). Ma si tratta di una discesa fisiologica: a primavera inoltrata c’è meno gente davanti alla tv. L’operazione trionfo di Fazio è completata, con tanto di ciliegina sulla torta dettata da un dato devastante per la Rai. CTCF, il 12 maggio, ha battuto Rai Uno sul filo del rasoio sugli ascolti assoluti: Makari in replica ha conquistato 1.833.000 spettatori, 3mila in meno del talk di Nove. Esatto, l’ammiraglia del servizio pubblico è finita dietro.

Fazio ha stravinto. Chi ha tentato di umiliarlo e relegarlo in un angolo (inutile fare i nomi, già si sanno) ora mastica amaro. Non solo: si è tirato la zappa sui piedi, innescando un processo che rischia di avere conseguenze funeste per la Rai e, di riflesso, pure per Mediaset. Il conduttore savonese, andando al Nove ed ottenendo simili risultati, ha fatto da apripista. Se non ci fosse stato il fenomeno Fazio, non ci sarebbe stato ciao ciao di Amadeus a ‘Mamma Rai’. Il trasloco di CTCF e il suo successo hanno tracciato una nuova rotta televisiva e un nuovo modo di pensare: si può arrivare a milioni di utenti anche se non si è in onda su Rai o Mediaset. Ed ora ci sarà da divertirsi perché Discovery non ha solo tanto denaro da spendere. Adesso ha ciò che prima i soldi non potevano comprare: l’appeal.

Quei cervelloni che hanno fatto di tutto per far andare via Fazio dalla Rai e che festeggiavano quando sono riusciti nel loro intento, convinti scioccamente di averlo tramortito professionalmente, hanno combinato un casino imbarazzante e inenarrabile contro i loro stessi interessi. Hanno cioè dato vita a una dinamica che potrebbe provocare lo sfaldamento del duopolio Rai-Mediaset. Complimenti!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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