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Carlo Cracco, ma come ti vesti? Nelle scorse ore il noto chef, facente parte dell’Associazione italiana Ambasciatori del gusto, ha incontrato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e l’amministratore delegato di Enit, l’agenzia nazionale del Turismo, Ivana Jelinic. L’intento è stato quello di progettare un’unione ancor più stringente tra i mondi della ristorazione, della gastronomia, dell’accoglienza e dell’ospitalità. Si è trattato di un meeting di nicchia, per addetti ai lavori. Insomma, uno di quegli incontri che solitamente che non ha una vasta eco mediatica. E invece ne ha acquisita parecchia per via dell’abbigliamento scelto da Cracco.

Cracco e le scarpe

Il nome dello chef è finito in tendenza su Twitter. In particolare il cuoco è stato bersagliato da parecchi utenti che hanno criticato la scelta delle scarpe abbinate ad una abito elegante ed a una cravatta da cerimonia. Sono piovuti tantissimi ‘cinguettii’, tramite cui gli internauti si sono sbizzarriti. “Certo che Cracco a 70 euro a piatto, un paio di scarpe decenti magari”, ha scritto maliziosamente Giuseppe. “Mamma mia Cracco inguardabile con quelle scarpe”, l’eco di un altro utente. E ancora: “Cracco che ha abbinato abito e scarpe da ginnastica con cravatta lucida da cerimonia?”.

A parte le scarpe, Cracco pare un contadino col vestito della domenica”, un ‘altra tuonata indirizzata allo chef. “Belle le scarpe di Cracco, sono quelle di Forrest Gump?”, l’ironia di Sergio. “Si, ma dite a Cracco che quelle scarpe non si possono vedere con l’abito. Per la serie “ma come ti vesti?”, il pensiero di Sirio. Sono cascati moltissimi altri tweet dello stesso tono. Eh no, stavolta lo chef non ha lasciato il segno per quel che riguarda l’outfit.

Tornando all’evento, l’obbiettivo del ministero del turismo e dell’Associazione italiana Ambasciatori del gusto è quello di aumentare la condivisione delle strategie e proposte concrete per realizzare progetti innovativi che rendano l’Italia il “place to go”, in cui il comparto enogastronomico sia in grado di rivestire un ruolo strategico. Spazio anche al tema scuola e formazione con l’intento di realizzare un percorso qualificante per gli operatori turistici in cui la ristorazione avrà un ruolo chiave.

Una manifestazione d’intenti confermata anche dalle parole del ministro, Daniela Santanchè, e dell’ad Ivana Jelinic. La ministra ha rimarcato che la ricchezza enogastronomica della nostra nazione è senza dubbio fra i principali elementi che influenza le decisioni dei viaggiatori e fra i più noti simboli del made in Italy nel mondo.

Jelinic ha invece sottolineato che il turismo enogastronomico è il quarto prodotto più venduto in Italia dopo città d’arte, siti archeologici, viaggi itineranti e mare.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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