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Fabio Fazio e Amadeus portati all’esasperazione dai dirigenti Rai. A dichiararlo non è una persona qualunque che osserva da fuori le dinamiche della tv pubblica, ma una donna che in Rai ci lavora da tempo, Sabrina Giannini. La conduttrice e inviata del programma Indovina chi viene a cena (Rai Tre) ha rilasciato un’intervista incendiaria a Il Fatto Quotidiano, in cui ha reso noto che la sua trasmissione, in onda dal 2016, sarebbe sul punto di essere chiusa. Un fatto che ha portato la giornalista a fare una serie di riflessioni in cui ha attaccato i vertici di Viale Mazzini.

Sabrina Giannini, attacco alla Rai

Temo che il programma non riprenderà. Ho chiesto rassicurazioni ma ho trovato un muro di gomma. Al momento siamo fermi, non possiamo lavorare”. Così Sabrina Giannini a proposito del futuro di Indovina chi viene a cena. Una trasmissione d’inchiesta a cui si è dedicata anima e corpo dopo aver trascorso molto tempo nella redazione di Report. In particolare il programma affronta il tema della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici, denunciando le storture connesse al nostro modello economico e alla politica.

Giannini ha criticato senza troppo girarci attorno l’attuale governance della Rai, spiegando che, mai come quest’anno, ha  dovuto fare i conti con le pressioni da parte dei partiti (e del governo). La conduttrice ha sottolineato che le sono state rivolte sollecitazioni sia a livello pubblico (ad esempio con gli interventi in Parlamento o con le lettere di protesta in Vigilanza Rai), sia a livello privato (con telefonate dai piani alti che hanno dato indicazioni a mezze parole). “Mi domando se l’obiettivo sia quello di farmi stancare, di portarmi all’esasperazione come hanno fatto con Fazio e Amadeus”, ha tuonato Giannini. Non si ricorda, a memoria, una esternazione così netta di un volto Rai sull’addio di “Ama”

La giornalista nutre più di un sospetto, arrivando a dire che non esclude il fatto che qualcuno stia lavorando per creare le “condizioni per rendere” il suo “lavoro più difficile. È una strategia? Con qualcuno ha funzionato”. 

Indovina chi viene a cena, costi bassi e buoni ascolti

Ciò che colpisce è che Indovina chi viene a cena è un prodotto che ha avuto un buon riscontro da parte del pubblico. Le ultime sei puntate hanno raccolto in media quasi un milione di utenti, share tra il 5 e il 6%. Non male per Rai Tre. Nonostante ciò, il programma pare che sarà chiuso. Così Giannini:

“Avevo chiesto garanzie già a febbraio, per capire cosa avremmo dovuto aspettarci dopo la messa in onda delle prime sei puntate, ma non ho avuto indicazioni precise, salvo un generico ‘non preoccuparti’. Sta di fatto che ora siamo fermi, e non abbiamo istruzioni sul nostro futuro. La mia paura è che non mi facciano riprendere in autunno, quando avremo altre quattro puntate, o che vogliano portarmi allo sfinimento e costringermi a cambiare azienda. Ipotesi che, al momento, non voglio considerare”.

La giornalista è stata un fiume in piena. Ed ha ribadito che è costretta a lavorare in condizioni difficili: “La mia squadra è ridotta all’osso, tanto che oltre a preparare e condurre il programma, sono anche inviata. Ho a disposizione due inviate, ma una è a partita Iva, più altre due persone, sempre a partita Iva, che però devono dividersi su altri programmi. Operiamo in un contesto di grande incertezza con un budget risicato”. Giannini ha anche raccontato i dettagli del costo del suo programma, spiegando che una puntata alla Rai, complessivamente, costa 115mila euro, di cui 40mila di spese fisse. “In pratica – ha rimarcato Giannini – meno della metà di Avanti Popolo, che è stato chiuso per gli scarsi risultati”. Tradotto, Indovina chi viene a cena viene realizzato spendendo poco e ottiene buoni risultati, ma nonostante ciò, per motivi oscuri, sembra che non sia valorizzato.

In realtà, i motivi non sono così oscuri. Il 27 di marzo il deputato leghista (e cacciatore) Francesco Bruzzone – primo firmatario e relatore della proposta di legge che mira a liberalizzare la caccia – ha parlato alla Camera, definendo il programma della Giannini “una vergogna”. Perché? Perché in una puntata, nell’affrontare il tema dell’esercizio dell’attività venatoria, è stato dimostrato che ci sono persone che commettono reati. Ci sono poi stati altri episodi che hanno visto esponenti della maggioranza dell’esecutivo lamentarsi per alcuni contenuti della trasmissione.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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