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La posizione di Chiara Ferragni si fa sempre più complicata innanzi alla legge. Dopo lo scandalo “Balocco gate”, la Procura di Milano, nelle scorse ore, ha iniziato a indagare l’influencer cremonese per truffa aggravata anche per le operazioni di beneficenza relative alle uova pasquali di Dolci Preziosi e della Bambola Trudi. Il Corriere della Sera spiega i dettagli della vicenda e rende noto che la Procura ha ipotizzato che le tre operazioni siano state collegate dal “medesimo disegno criminoso”. Accuse gravissime, che gettano ancor più ombre sull’agire della moglie di Fedez.

Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, titolare dell’inchiesta, sta provando a sistemare tutti i tasselli sullo scacchiere e ipotizza che l’operato della Ferragni sia segnato da un percorso di “continuazione” che potrebbe essere allargato a molte altre sue attività inerenti alla beneficenza.

Sempre secondo i dettagli emersi, la star di Instagram, per l’operazione delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi di Corato (Bari), ha intascato un maxi cachet di 500 mila euro nel 2021 e di altri 700 mila nel 2022. Come per il “Balocco gate”, il Pm teorizza che i consumatori sono stati tratti in inganno in quanto credevano di contribuire direttamente, tramite l’acquisto dei dolci, alla donazione di fondi all’associazione “Bambini delle fate” alla quale, invece, l’azienda aveva già versato 36 mila euro.

Cerealitalia, detentrice del brand Dolci Preziosi, ha riferito che garantirà “massima collaborazione con le istituzioni”. A differenza del “Balocco gate”, le uova non avevano un prezzo maggiorato. C’è poi la vicenda della Bambola Trudi. Pure in questo caso ci sono ombre pesanti. La Tbs crew Srl della Ferragni che ha sostenuto di aver donato nel 2019 tutti i ricavi arrivati solo dall’ e-commerce all’associazione “Stomp Out Bullying”.

Zona Bianca, trasmissione di Rete Quattro, qualche giorno fa ha contattato il Ceo e fondatore dell’ente americano, Ross Ellis, il quale ha detto di non sapere chi sia la Ferragni e di non aver mai ricevuto un soldo da lei

Intanto l’influencer tenta di difendersi. Tramite una nota, i suoi legali, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, assicurano di essere “totalmente certi” che “ogni aspetto delle tre vicende” sarà chiarito. Inoltre hanno sostenuto di non avere dubbi della “assoluta innocenza di Chiara”. Saranno le indagini a dimostrare chi ha ragione e se davvero la moglie di Fedez non ha nulla da temere. Intanto l’Antitrust ha già fatto calare la sua mannaia, infliggendo alla star di Instagram una multa da oltre 1 milione di euro.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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