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Chiara Ferragni ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha ricordato il suo passato e sognato il suo futuro. Il suo lavoro è cominciato tanti anni fa, circa dieci, quando è diventata la prima fashion blogger italiana, e forse non solo italiana. Chiara è riuscita a costruire un impero partendo dal suo blog, The Blonde Salad, è diventata un’imprenditrice, digitale e non. Le sue potenzialità erano ben visibili a tutti, tant’è che qualcuno ha provato a tarparle le ali. Chiara però è riuscita a comprendere il suo lavoro e ha scelto di camminare sulle proprie gambe, prendendo le decisioni e assumendo il controllo delle sue attività.

Dieci anni fa sperava che i social diventassero fonte di lavoro. Quando ha cominciato lei, ha spiegato, quasi sembrava di doversi vergognare, invece oggi tutto ruota intorno ai social. La previsione della Ferragni è una: ben presto i brand lavoreranno solo sui social, i media del presente e del futuro. Per questo servono più figure professionali che sappiano sfruttare il potenziale dei social, nonostante ci sia ancora scetticismo nei confronti di questi media.

Anche Chiara in passato, complice anche la sua giovane età, ha dovuto combattere contro critiche e pregiudizi. “Sentivo di non meritare quello che mi stava succedendo”, ha spiegato. Le avevano fatto pensare che non ci fossero motivi per credere in lei, ma alla fine ha avuto ragione. Ancora oggi c’è chi la critica, così come ci sono gli hater, ma ormai la Ferragni ha piena fiducia in sé stessa e questo la aiuta a ignorare critiche e offese:

“Cerco di affrontare con ironia opinioni negative e offese. Quando avevo 22 anni l’accanimento nei miei confronti era scioccante, soprattutto perché le persone che mi muovevano critiche erano molto più grandi di me. A causa loro, mi è capitato di non godermi del tutto i momenti belli. Poi, di colpo, ho avuto un’illuminazione. Mi sono detta: ‘Sto facendo una cosa innovativa, ho un team bellissimo: io so quanto valgo. È fondamentale avere la consapevolezza del proprio valore”

Chiara Ferragni tiene un taccuino dove annota tutti i suoi successi e tutti gli obiettivi raggiunti. Rileggerli la aiuta nei momenti in cui dimentica il suo valore, ma in realtà è molto fiera di ciò che ha realizzato. E ancora: “Bisogna fermarsi più spesso per apprezzare quanto di buono si è fatto”. Chiara ha anche parlato dei suoi progetti futuri, ha intenzione di aiutare l’imprenditoria femminile:

“Vorrei concentrarmi di più sull’empowerment delle donne, sui temi dell’imprenditoria femminile non soltanto facendo da esempio ma aiutando concretamente altre donne. Di nuovi progetti imprenditoriali ne ho diversi, ma sono ancora top secret”

“Il 90% della mia vita non è condivisa sui social”, parla Chiara Ferragni

Molto probabilmente la maggior parte delle critiche mosse a Chiara Ferragni si concentra sulle sue scelte relative alla vita privata e ai social. Non tutti condividono il suo condividere così tanto il privato su Instagram, ma tra il non condividere e il non rispettare c’è differenza. Eppure c’è qualcosa che Chiara non condivide sui social:

“Non mi sono mai prefissata cosa voglio o non voglio condividere. Faccio ciò che sento. Certo, ci sono contenuti che evito di postare per rispettare la privacy altrui. Ma non esiste qualcosa di non detto, di cui sono certa che non parlerò. […] ciò che sottolineo sempre è che, per quanto online sia più attiva della media, il 90% della mia vita non è condivisa sui social”

Chiara non usa i social solo per lavoro, ma anche per normalizzare aspetti della vita che appartengono a tutti e che invece alcuni influencer tengono nascosti. I social per la Ferragni non sono la vetrina di una vita perfetta:

“Nella vita, e dunque sui social, è cruciale riconoscere e mostrare anche le proprie debolezze, l’importanza di parlarne, di lavorarci con esperti e psicologi. Lavoro per rompere questo tabù. I social non devono essere solamente la vetrina di una vita perfetta, che non esiste. Le nuove generazioni, finalmente, sono pronte a condividere la vita vera, con le sue luci e le sue ombre”

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