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Questa mattina Serena Bortone ha fatto una denuncia sui social: il 25 aprile Antonio Scurati sarebbe dovuto essere ospite della sua trasmissione, ma la dirigenza ha annullato tutto. Repubblica ha diffuso il testo che lo scrittore avrebbe dovuto leggere e non solo.

In occasione della festa della liberazione un monologo sul fascismo per capire gli orrori portati in Italia da Benito Mussolini, durante il ventennio fascista, sarebbe stata una grande mossa. La Bortone ci aveva provato, invitando in trasmissione lo scrittore Scurati. Ma il testo, prima di essere letto in tv, è stato visionato dalla dirigenza e non è stato approvato. Così improvvisamente la partecipazione a Che Sarà di Scurati è stata annullata.

La denuncia che ha fatto la Bortone è stata molto forte, ma anche controproducente per se stessa. In molti hanno iniziato a criticare la Rai, soprattutto perché non è la prima volta che accade ciò. Ma Paolo Corsini, direttore dell’approfondimento Rai, ha chiarito che le questioni sono puramente economiche. La sua ospitata sarebbe stata annullata per divergenze contrattuali.

Ma Repubblica ha pubblicato il testo ed anche la pec che confermerebbero che ciò che è avvenuta è una vera e propria censura. Infatti, viene scritto che la sua presenza “viene annullata per motivi editoriali“. Sempre il quotidiano ha pubblicato il testo non approvato dalla dirigenza.

Il testo incriminato

Scurati sarebbe partito con una descrizione storica degli avvenimenti accaduti nel ventennio fascista. Sottolineando tutti i misfatti di Mussolini, tra cui l’omicidio Matteotti. Da qui si sarebbe ricollegato all’attualità, attraverso una denuncia molto forte sul governo attuale.

Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via”

Lo scrittore avrebbe poi rincarato la dose rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola antifascismo in occasione del 25 aprile 2023)

È vero che il testo letto sarebbe stato molto forte, con un messaggio potente, contro il governo attualmente in carica. Sicuramente sarebbe stato qualcosa di rischioso. Ma al tempo stesso non far parlare uno studioso e far esprimergli il proprio pensiero è censura. Purtroppo non è la prima volta che in Rai avviene ciò. Ma la Bortone ha avuto il coraggio di sollevare la questione e denunciarla. La dirigenza ora dovrà dare delle spiegazioni valide, ma per ora sta facendo solo grosse figuracce.

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