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bruno ganz balloBruno Ganz è morto a Zurigo: cinema e teatro in lutto. Memorabili i suoi ruoli nei film Il cielo sopra Berlino, La Caduta e Pane e tulipani

Bruno Ganz si è spento oggi 16 febbraio a Zurigo, all’età di 77 anni. La scomparsa arriva in seguito un carcinoma intestinale diagnosticatogli lo scorso anno, malattia per cui iniziò a sottoporsi a sedute di chemioterapia. L’attore svizzero, lungo la sua carriera, ha raggiunto la fama internazionale ed è stato apprezzatissimo anche in Italia. Memorabili le sue interpretazioni in Pane e Tulipani (1999), Il Cielo sopra Berlino (1987), L’amico americano (1977), Così lontano, così vicino (1993) e in molte altre pellicole. Il suo ruolo più celebre rimane però l’interpretazione di Adolf Hitler per il film La Caduta, parte che gli valse la nomination agli Oscar come migliore attore. In oltre cinque decenni di carriera, Ganz ha lavorato non solo per il grande schermo, ma anche per il teatro e la televisione.

La collaborazione con Wim Wenders, il successo negli Anni Settanta e il David di Donatello per Pane e Tulipani

Figlio di madre italiana e di un operaio svizzero, Ganz debuttò al cinema nei primi anni Sessanta, dopo essersi fatto notare anche a teatro. La fama inizia ad arrivare alla fine degli Anni Settanta, quando prende avvio la collaborazione con il pluripremiato regista tedesco Wim Wenders, con cui raggiunge il pubblico internazionale grazie al film “Il cielo sopra Berlino”, nella cui trama veste i panni di un angelo. Nel 2000, l’attore vince il David di Donatello, prestigioso premio del cinema italiano, grazie alla sua interpretazione nel film Pane e tulipani di Silvio Soldini. In tale occasione memorabile è il suo personaggio, Fernando, cameriere islandese di un piccolo ristorante dimesso che parla un italiano forbito e letterario.

Bruno Ganz tra cinema e teatro

Tra i numerosi registi di successo con cui ha lavorato, spiccano  Eric Rohmer, Volker Schloendorff e Werner Herzog. Per quel che concerne il teatro, i suoi ruoli hanno spesso incrociato le opere di Johann Wolfgang von Goethe e di Bertold Brecht.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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