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La parabola discendente televisiva di Barbara d’Urso è culminata con l’addio burrascoso con Mediaset. La scorsa estate alla conduttrice è stato levato l’ultimo programma, Pomeriggio 5. Il Biscione, per via di un contratto in esclusiva, ha continuato a pagarla fino al 31 dicembre 2023. Oggi la conduttrice campana è ‘free’ e può accordarsi con chiunque. Peccato che di proposte serie pare proprio che non ce ne siano. Altro che ritorno in tv in pompa magna. Discorso differente sono le ospitate, ad esempio quella recente a Domenica In. ‘Barbarella’, però, mica punta a diventare un personagetto di secondo piano che va a riempire le trasmissioni altrui. Ma si proceda con ordine, perché serve qualche ragionamento per spiegare il declino dell’ex regina di Cologno Monzese.

Fino a qualche anno fa la d’Urso è stata super utilizzata dal Biscione. Nel periodo di massimo splendore conduceva Pomeriggio 5, Domenica Live e Live – Non è la d’Urso. A un certo punto le è pure stato affidato il GF Nip. Un rullo compressore. La maxi esposizione, unita al fatto che la sua tv ‘trash’ ha esaurito la sua carica propulsiva, l’ha portata a un lento e inesorabile tramonto.

Mediaset con un colpo di spugna le ha levato Domenica Live e Live – Non è la d’Urso nel 2021, lasciandole Pomeriggio Cinque. In tal periodo ‘Barbarella’ ha anche accettato una scommessa, condurre La pupa e il secchione su Italia Uno, rendendo lo show ancor più ‘trash” di quel che già era. Non è andata bene. Si arriva all’estate 2023 e all’arcinoto strappo definitivo con l’azienda di Cologno Monzese.

La situazione per nulla rosea relativa alle proposte di lavoro

In questi mesi sono uscite una miriade di indiscrezioni. “Sta firmando con la Rai, anzi no con Discovery per un programma su Nove”, “No no no, con entrambi, farà una trasmissione sia di qua, che di là”. Peccato che pare non ci sia nulla di vero. L’ad Rai Roberto Sergio, in tempi non sospetti, ha detto chiaramente che non c’è stato alcun contatto tra la conduttrice e la dirigenza della tv di Stato. Dagospia ha reso noto di aver consultato fonti di Discovery che hanno smentito di avere progetti con la d’Urso. Sempre Dagospia nelle scorse ore ha ribadito che per il momento tutte le porte della tv che conta sono sbarrate.

Tra i tanti pseudo retroscena è pure spuntato un corteggiamento ‘fantascientifico’ di La7, rete specializzata nell’approfondimento politico. Non si capisce come la d’Urso potrebbe amalgamarsi in un simile contesto che ha un pubblico lontanissimo dalla sua tv. E infatti le indiscrezioni relative al suo presunto approdo nell’emittente di Urbano Cairo sono parse più fantasiose che altro.

Dunque? Considerando che con Mediaset i rapporti sono chiusi, che la Rai sembra non avere manco idea di metterla sotto contratto e che Discovery la pensi come la tv di Stato, cosa rimane nel palinsesto generalista? Nulla. Anzi, il canale 8 di Sky, ma pure su tal fronte le porte paiono essere sbarrate.

Barbara d’Urso, una tipologia di tv fuori tempo massimo

La verità è che la d’Urso ha fatto la sua stessa fortuna e quella di Mediaset con una tipologia di tv che è ormai superata. C’è qualche rimasuglio di ‘trash’ nel GF di Signorini, ma è una roba differente e non così estrema. Il punto è proprio questo: dopo anni trascorsi a proporre determinati modelli, inevitabilmente, nel bene e nel male, a quei modelli ci si lega in modo inscindibile. Diventa un problema gigantesco quando quei paradigmi vengono superati. Ed è qui che sta il nocciolo della questione: lo spirito dei programmi di ‘Barbarella’ appare oggi antiquato e fuori tempo massimo, ecco perché per il suo ritorno in tv è buio pesto e perché c’è il forte rischio che non si vada da nessuna parte.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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