Andrea Purgatori è morto nella mattinata di mercoledì 19 luglio. Il giornalista 70enne si è spento a Roma, in ospedale, dopo una breve fulminante malattia. A renderlo noto all’ANSA i figli Edoardo, Ludovico, Victoria e la famiglia rappresentata dallo studio legale Cau.
Gli anni al Corriere della Sera e alla conduzione di Atlantide
Purgatori è stato per anni una firma del Corriere della Sera lungo le cui colonne si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità. Particolarmente intenso il suo lavoro sulla strage di Ustica del 1980.
Autore di reportage, si è imposto anche in tv divenendo un volto di La7 dove ha condotto con successo Atlantide. Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al docu Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.
Il dolore dei famigliari
“Una mente brillante – rimarcano i familiari distrutti dal dolore – che ricordiamo recentemente nella trasmissione di La 7 Atlantide dove era autore e conduttore e in tempi più remoti come inviato in zone di guerra e autore delle più importanti inchieste giudiziarie italiane, poi ancora autore e sceneggiatore di tanti film e fiction televisive tra cui Il Muro di Gomma, Fortapasc e Il Giudice Ragazzino“.
La carriera di Andrea Purgatori
Iscritto nell’albo dei giornalisti professionisti dal 1974, Purgatori aveva conseguito il Master of Science in Journalism presso la prestigiosa Columbia University di New York. Inviato del Corriere della Sera dal 1976, in Iraq, Iran, Algeria, si è dedicato a temi di mafia e di terrorismo nazionale e internazionale come il rapimento di Aldo Moro e la già citata strage di Ustica.
Nel corso della sua carriera giornalistica ha collaborato inoltre con l’Unità, Le Monde Diplomatique, Vanity Fair e Huffington Post. Nel 1993 gli fu assegnato il Premio Hemingway di giornalismo. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Quattro piccole ostriche.
Non solo giornalismo e tv, ma anche tanto cinema. Purgatori è stato infatti anche uno sceneggiatore di film. Il muro di gomma (regia di Marco Risi 1991), Fascisti su Marte (regia di Corrado Guzzanti e Igor Skofic 2006), Fortapàsc (regia di Marco Risi 2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (regia di Michele Placido 2011), L’industriale (regia di Giuliano Montaldo 2011). E ancora: Posti in piedi in paradiso (regia di Carlo Verdone 2012), L’abbiamo fatta grossa (regia di Carlo Verdone 2016), Orecchie (2016), Io c’è, regia (2018), Era ora (2023), tre film diretti da Alessandro Aronadio.