Ambra Angiolini, Concerto Primo Maggio, l’intervista: “Ho fatto pace con la tv”. Poi il retroscena delle lacrime “appena scesa dal taxi”
Ambra Angiolini fa il punto dopo aver condotto il Concertone del Primo Maggio 2020 su Rai 3 (2,2 milioni di spettatori, pari all’8.7% di share). Intervistata dal Corriere della Sera, l’attrice ha confidato di aver vissuto l’evento, totalmente rinnovato per via dell’emergenza coronavirus, in modo naturale e tranquillo, come mai prima d’ora (la conduttrice era alla terza edizione). Un’esperienza che le ha fatto fare “pace con la tv” e che apre, per il suo caso, a nuovi scenari futuri per il piccolo schermo. La compagna di Massimiliano Allegri ha spiegato che durante la trasmissione le è capitato quel che non viveva da tempo: ha ‘mollato gli ormeggi’ e si è lasciata investire dall’emotività.
Ambra Angiolini: “Pazzesco, sono stata guidata da una persona che non c’è più: Gianni Boncompagni”
“Ho lasciato andare l’emotività, facendomi forza di questo. Di solito cerco di tenerla a bada ma poi ne esce un comportamento che non mi piace”, confida Ambra che racconta poi un retroscena della giornata del Primo Maggio: “L’altra sera ho iniziato a piangere appena scesa dal taxi in piazza San Giovanni: mi si erano appannate le lenti e non leggevo più. Ma questi disagi hanno tolto le barriere che mi fanno apparire come non amo. Mi sono liberata, è stato un debutto. Ne è nata una nuova Ambra, da cui ora voglio ripartire”. La Angiolini spiega quindi che accanto a lei, a tracciarle la rotta, c’è stato un amico: “È stato pazzesco rendermi conto di come mi sia sentita guidata da un signore che non c’è più, ma che mi ha insegnato a farmi forza delle difficoltà: tutte le sue lezioni sono tornate a galla. Grazie a Boncompagni”.
Ambra e la fiducia ritrovata nella tv
Con questo nuovo spirito potremo rivedere Ambra impegnata sul piccolo schermo in futuro? “Con onestà posso dire che ora ho fatto finalmente pace con il mio mestiere d’esordio”, confessa, aggiungendo: “Prima lo vivevo come la cosa di me da nascondere… dietro c’è un vissuto… insomma, era una cosa che mi premeva aggiustare ed è successo”. “La sensazione di benessere che ho rivissuto – conclude – la voglio portare nel mio futuro, poi si vedrà. Intanto si è risolta una cosa che risolta non lo era per niente”.