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Claudio D’Alessio, figlio di Gigi e fratello di LDA, è stato condannato a tre mesi e quindici giorni. La vicenda va avanti da qualche anno, dopo che Claudio è stato accusato di aver aggredito e cacciato di casa la sua colf, pare senza scarpe e nel cuore nella notte. La donna si chiama Halyna, l’episodio sotto accusa risale alla notte del 5 luglio del 2014 e tutto è avvenuto nel quartiere Parioli, a Roma. Il figlio di Gigi D’Alessio si sarebbe infuriato per le continue proteste della donna che si lamentava delle urla dell’uomo contro la fidanzata di allora, Nicole Minetti. Gli aveva chiesto di abbassare la voce per poter dormire, poi è successo ciò che è successo. La colf dormiva in una camera senza porta, inoltre.

Oggi il giudice ha emesso la sentenza e ha condannato Claudio D’Alessio per lesione e violenza privata. Lui ha confermato che la stanza della colf era senza porta ma perché viveva al piano di sopra da sola e si dichiara innocente. Raggiunto da Fanpage, D’Alessio, che domenica è intervenuto ad Amici per il fratello LDA, ha chiarito di essere stato condannato in primo grado a tre mesi e quindici giorni con pena sospesa. Ha deciso di fare chiarezza dopo che qualcuno aveva ipotizzato una condanna a nove mesi. Ha intenzione di ricorrere in appello:

“Si sta parlando di un livido e di una prognosi di tre giorni per la signora. Sono passati sette anni, faremo un appello, questo è solo il primo grado. Il giudice, inoltre, ha disposto anche un risarcimento di 2.500 euro contro i 100mila euro chiesti dalla controparte”

Claudio D’Alessio ha aggiunto che avrebbe preferito trascorrere il Natale in maniera diversa e non finendo sui giornali per questi fatti. “Non ne posso più”, ha detto raccontando che in tribunale ha detto che se fosse stato colpevole e la vicenda si fosse chiusa prima sarebbe stato più contento. Invece la vicenda va avanti da sette anni. Lui continua a dichiararsi innocente e crede che i fatti si stiano ingigantendo, in qualche modo. Sempre a Fanpage infatti ha dichiarato:

“Sono passati sette anni, probabilmente io all’appello non ci andrò perché questa storia verrà prescritta. Si sta parlando del nulla, sono crollati i capi d’accusa principali. Il pm aveva chiesto nove mesi, ma mi hanno dato questi tre mesi giusto per dare spazio ai titoli di giornale e questa è la cosa che dispiace. Avrei preferito un’assoluzione piena adesso e non stare sui giornali adesso”

Pensa di essere finito sotto processo per il cognome che porta. La scorsa estate, inoltre, Claudio D’Alessio ha negato di aver aggredito la sua collaboratrice domestica dicendo che non c’è stata alcuna colluttazione fra loro. Le aveva tolto una sedia dalle mani, questa la sua versione dei fatti, perché stava per lanciarla contro lui e Nicole Minetti e in quel frangente la donna è caduta.

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