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i ragazzi di romanzo famigliareRomanzo famigliare è finito lunedì 29 gennaio su Rai1. Ascolti positivi (share tra il 19 e il 22%). Ancora non si sa se ci sarà la seconda stagione della fiction. Ecco le recensioni dei critici televisivi.

Romanzo famigliare: “problemi di recitazione, manca la scrittura seriale”

Aldo Grasso scrive sul Corriere della Sera: “Romanzo famigliare è un classico family drama in cui si intrecciano i conflitti fra genitori e figli, i tradimenti, gli amori e le gravidanze ed è ambientato a Livorno, in buona parte nell’Accademia Navale, trasformata per la prima volta in location. La storia è piena di colpi scena, non ci si annoia mai. Ma se guardiamo oltre la superficie ci sono due aspetti che lasciano un po’ perplessi. Il primo: se la miglior recitazione è quella della giovanissima Peluso, c’è qualcosa che non torna. È una scelta registica? Speriamo. Il secondo: il timore più grande è che le sei puntate non siano una serie ma la somma di sei film, in pieno stile Archibugi. A Romanzo famigliare manca proprio la scrittura seriale, sembra un vecchio sceneggiato Rai su cui sono stati innestati temi moderni”.

Romanzo famigliare: “cose da Archibugi”

Antonio Dipollina sottolinea su Repubblica: “Cose da Archibugi con profonda derivazione da commedia nobile al cinema, ambientazione livornese che richiama il sodale Virzì e i compromessi della fiction ufficiale – la Marina Militare, che in effetti mancava, da inserire a viva forza. Ma appunto ci sta, le dinamiche madre-figlia-gravidanza precoce, un padre che parte come vittima acchiappa-tenerezza e poi chissà, il nonno burbero e ricco e tutti gli altri, che però inducono appunto a non smettere. Dentro un quadro oltre l’improbabile ma che proprio per questo lascia spazio a manovre di sceneggiatura e inventiva che aumentano la curiosità”.

Romanzo famigliare: “linguaggio moderno della fiction e anticipo della soap”

Laura Rio su Il Giornale: “Un misto tra il linguaggio moderno della fiction e quello più antico, tipico della soap targate Rai1. Perché le storie raccontate sono forti, toccano argomenti spinosi come la gravidanza a soli 16 anni, si sentono parole e parolacce di uso comune tra i ragazzi. Però, sull’altro versante, la recitazione, il montaggio, la scenografia, i dialoghi a volte ricascano nel vecchio vizio: a tratti paiono scombinate, poco studiate, poco attente al dettaglio. E poi ci sono situazioni al limite del credibile, come gli intrighi e i sotterfugi messi in atto dal capostipite ai danni della figlia che hanno più il sapore di una soap sudamericana”.

Romanzo famigliare: “nulla rimane impresso davvero”

Francesco Specchia su Libero: “Gli interpreti sono di pregio, pur se non nella massima forma. Ma di quello che scorre nulla rimane impresso davvero”.

Romanzo famigliare: “romanzo d’appendice con poca fiducia nel prossimo”

Andrea Fagioli su Avvenire: “Romanzo famigliare è una sorta di romanzo d’appendice, un feuilleton rivisitato ai giorni nostri, con personaggi caratterizzati da scatti maschilisti realmente ottocenteschi in una vicenda moderna tutta al femminile. In definitiva la Archibugi, alla seconda regia televisiva, affronta la complessità della natura umana e la difficoltà nei rapporti anche tra genitori e figli. Lo fa con mestiere, con capacità di narrazione, in modo asciutto e supportata da bravi attori. Ma lo fa anche con poca speranza e fiducia nel prossimo”.

Romanzo famigliare: “luoghi comuni da soap opera”

Nanni Delbecchi su Il Fatto Quotidiano: “Se esistesse un Superenalotto dei luoghi comuni da soap opera, la Archibugi avrebbe fatto il jackpot. È l’ennesima variazione al chiodo fisso di Rai Fiction: la famiglia, i suoi splendori e le sue miserie, il cielo in una camera da letto e la Storia si arrangi”.

Romanzo famigliare: “non ci si annoia ma manca la credibilità”

Maurizio Caverzan su La verità: “Non ci si annoia e questo ovviamente è un pregio. Quanto alla credibilità, parliamone”.

Fabio Traversa

Fabio Traversa nasce a Bari l’11/01/1981 e, dopo alcuni mesi di vagiti e poppate, i suoi genitori si rendono conto che non riesce a fare a meno della lettura giornaliera di quotidiani, riviste, libri. Deve assolutamente essere a conoscenza dell’ultim’ora di cronaca, dei risultati di calcio e delle notizie sul panorama televisivo. E così al percorso scolastico (diploma al liceo classico e laurea in Giurisprudenza) si affianca il contatto diretto con il mondo del giornalismo (è pubblicista dal 21 ottobre 2003). Oltre a essere stato collaboratore di alcuni quotidiani locali o addetto stampa di enti pubblici o partiti ha curato (per oltre 10 anni) Reality&Show, fiore all’occhiello della blogosfera nella sezione spettacoli, e ha scritto per Tvblog.it e Soundsblog.it. Da gennaio 2018 è autore su Altrospettacolo.it e Gossipetv.com.

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